
I libri mi chiamano. Mi sussurrano. Spesso mi tengono sveglia.
Sirene insinuanti, malevoli, incuranti del lavoro, della burocrazia, della casa, dei piatti da lavare, dei figli malati.
Leggere ha sempre rappresentato un rifugio, un pozzo sicuro in cui scivolare, chiudermi nel bozzolo e crescere.
È così che Gayambrita Indaco cresce al sicuro: scivolando in fondo a un pozzo, avvolta dai suoi meravigliosi capelli color indaco. Cresce incurante dell'altra Gayambrita, quella che si taglia i capelli e se li tinge di nero, quella che non sparge più la calma e la pace intorno a sé, quella che non disegna più, che si fa corazza per sopravvivere agli anni delle scuole medie.
D'altronde, per arrivare alle scuole medie bisogna attraversare un ponte levatoio. Ma di quelli veri, con sotto le sabbie mobili.
In questo libro bellissimo di Catia Proietti le parole si fanno carne. Sembra una citazione biblica invece realmente le parole lanciate come sassi diventano veri sassi.
Così i muri erti a protezione sono reali, ed Emma Tutù è sempre vestita da ballerina, Gayambrita Indaco ha i capelli color indaco e Tania Campana ha le orecchie così lunghe che ci si inciampa, Elena Piumini perde piume davvero, e via andare.
Le parole hanno un peso specifico e chi le lancia dovrebbe stare molto attento, perché poi il cuore si incrina davvero.
In libreria da metà gennaio 2025, questo libro sta dando grandi soddisfazioni alla sua autrice e all'Agenzia.
Le scuole medie o meglio, le scuole secondarie di primo grado (che paura!) fanno paura davvero. Si entra bambini e si esce adolescenti. E cosa succeda in quei tre anni, quali incontri, eventi, parole capitino è cosa che spesso rimane ancorato ai ricordi più dolorosi. I cambiamenti sono sempre dolorosi, forse è parte della crescita, forse è necessario per poter diventare persone strutturate.
Ecco che i libri possono davvero aiutare: anche solo per scivolare un pochino nel pozzo e riprendere fiato.
(a me salvarono la vita, tantissimi anni fa)
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